Da qualche giorno si registrano importanti disservizi sulla Roma Viterbo ed a quanto si apprende dalle prescrizioni dell’Ansf, l’Agenzia per la sicurezza ferroviaria italiana che all’indomani dell’incidente di Barletta ha sostituito l’Ustif, anche su tutte le ferrovie regionali.
Cosi dall’oggi al domani treni a singhiozzo e velocità da diligenza sono divenute la normalità sulla tratta Roma Viterbo. Ci sono poi prescrizioni anche per Roma Lido e Roma Giardinetti che non rispettano i criteri di sicurezza voluti da Ansf e che quindi devono andare più piano, con meno treni. Ancora non ci sono notizie sui lavori che la Regione doveva fare sulle ferrovie concesse dal 2016, non ci sono notizie sui treni che si dovevano comprare. Tutto fermo.
Ora che è arrivata l’Ansf, però a fermarsi è il servizio sulle ferrovie concesse con buona pace dei passeggeri e dei lavoratori ancora una volta umiliati da condizioni di servizio che da tutti dipendono fuorché da loro. Chissà se ha ancora senso spendere il finanziamento di oltre 300 milioni per le ferrovie concesse, su progetti che risalgono a quasi 4 anni fa. Sarebbe più utile allora trasformare la Roma Lido e la tratta urbana della Roma Viterbo nelle metropolitane E ed F a servizio di tutta l’area metropolitana di Roma. Ormai bisogna cominciare a pensare per Roma e per l’area metropolitana, a linee che partono dalle aree periferiche della metropoli e portano verso l’area centrale. Piuttosto che pubblicare foto di autobus in fiamme, si progettino le metropolitane, senza le quali il trasporto di Roma non si salva e si realizzino a costi certi, immutabili ed in tempi europei. Roma è l unica capitale che ha l 80% del trasporto su gomma. Con questi valori il tpl della capitale non potrà funzionare mai. Lo sappiano i cittadini. Il resto sono solo sciocchezze.
Cosi in una nota il coordinatore regionale di Articolo Uno Lazio Riccardo Agostini, il responsabile trasporti di Articolo Uno Lazio e il circolo Atac di Articolo Uno